È ormai noto a tutti e continuamente ribadito quanto sia importante seguire la stagionalità degli alimenti; quello che si conosce meno è quali siano gli alimenti di stagione e perché fare questa scelta.
In questo articolo mi soffermo sui vegetali, frutta e verdura! Ma esiste una stagionalità anche per altri alimenti, ad esempio i prodotti ittici (se pescati soprattutto) e i latticini (se non si tratta di allevamenti industriali).
La natura ci offre sempre i prodotti adatti al momento giusto. Ad esempio ortaggi e frutta ricchi di vitamina C in inverno per le difese immunitarie o vegetali molto acquosi e zuccherini in estate per contrastare le perdite di liquidi. La primavera è la stagione del rinnovo; la natura ci viene incontro offrendoci tantissime erbe spontanee e gli asparagi per la depurazione e il drenaggio. In autunno troviamo zucca, castagne, uva, patate americane, che con la loro dolcezza ci coccolano mentre ci avviciniamo al freddo e all’inverno.
In stagione le piante crescono seguendo i loro ritmi naturali: di conseguenza contengono più antiossidanti, vitamine, minerali rispetto allo stesso alimento cresciuto fuori stagione. Avendo clima e condizioni favorevoli alla crescita non necessiteranno di pesticidi (che poi ci ritroviamo nel piatto). Inoltre svilupperanno autonomamente le sostanze per la difesa e i principi attivi e matureranno i micronutrienti che le caratterizzano.
Seguire la stagionalità ci permette di mantenere un’alimentazione varia, con “pro” e “contro”; di “contro” chiaramente il fatto che se una cosa piace, non la si può avere tutto l’anno, ma il “pro” è che la lunga attesa di un frutto di stagione ce ne fa apprezzare ancora di più il gusto.
É una scelta di salute anche per l’ambiente, per vari motivi, tra cui l’inquinamento e i danni ambientali legati ai trasporti e all’uso dei pesticidi. Spesso non ci si chiede da dove arrivano frutta e verdura quando non sono di stagione, ma scegliendo prodotti che arrivano dall’estero contribuiamo ad aumentare l’inquinamento e inoltre non abbiamo tutela sui limiti dei residui di pesticidi di altri paesi. Fuori stagione l’uso di pesticidi e fertilizzanti per aiutare la crescita della pianta è maggiore. Dalle rilevazioni di Legambiente sui residui di pesticidi negli alimenti si evidenzia che proprio in frutta e verdura se ne trovano maggiori quantità; spesso si tratta di più residui per singolo campione (multiresiduo).
Se oltre che seguire la stagionalità, scegliamo di acquistare il vero stagionale a Km0 da qualche azienda locale, facciamo anche una scelta etica e sosteniamo i piccoli produttori e l’economia locale.
Tutte le linee guida indicano un consumo quotidiano molto alto di frutta e verdura: le famose 5 porzioni (3 di verdura e 2 di frutta) indicate anche alla base della piramide alimentare o una metà del piatto ad ogni pasto seguendo le indicazioni del piatto sano (o piatto smart o healthy plate). Significa un grande quantitativo. Per questo è così importante che la scelta ricada su materie prime di qualità: frutta e verdura non trattata, a Km0 e di stagione.
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