Durante i miei corsi sullo svezzamento, tratto altri due aspetti importantissimi di cui voglio parlarti in questo secondo articolo. Voglio darti uno spunto di riflessione sull’approccio a questo periodo di passaggio e fornirti qualche indicazione sui reali fabbisogni del bambino tra i 6 e i 12 mesi.
Siamo abituati a pensare all’approccio al cibo come adulti, con le nostre conoscenze, le esperienze vissute e la nostra visione. Non portiamo attenzione così al punto di vista del bambino.
È necessario ricordarsi che per il bambino lo svezzamento è una fase di scoperta e di apprendimento.
Vanno assecondati i suoi tempi affinché capisca che quei cibi che sta assaggiando sono nutrimento che lo sosterrà e gli riempirà la pancia. Per questo è importante non forzare e non ragionare sulle quantità. I bimbi si autoregolano perfettamente nel loro senso di fame e sazietà, perciò cerca sempre di assecondare la richiesta (o il rifiuto) senza forzare.
Essendo una fase di scoperta, di esplorazione e di apprendimento è perciò importante che il bambino sia coinvolto e lo si lasci fare. Hanno bisogno di toccare il cibo, di imparare a portarselo alla bocca, di esplorare consistenze diverse, di sperimentare fallimenti (banalmente non riuscire a centrare la bocca). Perciò anche in questo caso allontaniamoci dal punto di vista degli adulti per il quale si tende sempre a forzare e ad aiutare gli assaggi, non permettendo di sporcare, di tentare e di sbagliare.
Spesso preparando il pasto si è portati a pensare che il cibo non sia gustoso (per la mancanza di sale) o che sia ripetitivo proporre più giorni le stesse cose. Anche qui prevale la visione da adulti, con l’esperienza di altri gusti e di altri cibi. Il bambino però non ha questa esperienza alle spalle, anzi ha mangiato solo latte per 6 mesi; il gusto si deve ancora formare e di sicuro non soffrirà per la ripetitività di alcune proposte.
La chiave di lettura è sempre quindi quella di vedere con gli occhi del bambino questo nuovo percorso.
Anche per quel che riguarda i fabbisogni è molto importante dimenticare quello che normalmente pensiamo sia corretto per gli adulti. Ad esempio non servono tante proteine, nè la carne per crescere e nemmeno troppa verdura. Dovrai resettare falsi miti o informazioni che hai rispetto all’alimentazione per un adulto. Ricorda che i fabbisogni durante lo svezzamento sono diversi: i bambini hanno bisogno prevalentemente di carboidrati e grassi.
Gli alimenti contenenti fibra come frutta e verdura hanno una densità calorica bassa e inoltre saziano molto. Ricorda che i bambini si autoregolano, perciò il rischio è che con poche calorie e pochi nutrienti si sazino e non cerchino altro. Questo può anche portare a ritardo nell’accrescimento. Inoltre il latte non contiene fibra e quindi l’intestino non è abituato alla sua metabolizzazione, perciò è importante offrirgliele ma poche per volta monitorando qualsiasi alterazione dell’alvo.
Per quel che riguarda le proteine, i bambini hanno un fabbisogno alto rispetto all’adulto (in termini di g di proteine per kg di peso corporeo). Tenendo però conto del peso del bambino il fabbisogno verrà facilmente soddisfatto dal latte e da poche altre introduzioni. Gli alimenti “proteici” andranno inseriti a rotazione ma con molta gradualità soprattutto nelle porzioni. Un eccesso di proteine nei primi anni di vita si è visto essere correlato con maggiore incidenza di sovrappeso e obesità anche negli anni successivi, in età scolare. Ecco perché alcune indicazioni come quella di aggiungere omogeneizzato e parmigiano (che è molto salato, perciò qual è il senso di aggiungerlo e non salare le pappe?) nella stessa pappa, risulta davvero distante dalle reali necessità. Sono quantitativi molto alti per un bambino che consuma ancora latte, e lo diventano ancora di più se si inseriscono più pasti al giorno.
Credo che conoscere di cosa ha bisogno un bambino, argomento che approfondisco nel corso sullo svezzamento naturale, possa dare maggiore libertà di sperimentare senza paura di sbagliare. Non c’è un giusto o uno sbagliato. L’importante è rispettare le esigenze del bambino, offrire cibo vero (e non baby-food, farine, omogeneizzati), scegliendo materie prime di stagione e biologiche (importantissimo! poiché i bambini non hanno una buona capacità di smaltire sostanze tossiche) e proporre senza forzature.